I costi per la disattivazione degli impianti nucleari e lo smaltimento delle scorie radioattive aumentano del 10 percento (studio sui costi 2016)

Berna, 15 dicembre 2016 – I presumibili costi per la disattivazione degli impianti nucleari svizzeri e lo smaltimento delle scorie radioattive ammontano ora, secondo lo studio sui costi 2016, a 22,8 miliardi di franchi. I medesimi presentano così una aumento del 10 percento rispetto alla valutazione dei costi del 2011. Il nuovo studio sui costi 2016, eseguito da swissnuclear su incarico della Commissione per il Fondo di disattivazione e per il Fondo di smaltimento per gli impianti nucleari (STENFO) è ora al vaglio degli esperti indipendenti. Si assicura così che, alla messa fuori esercizio delle centrali nucleari, siano presenti i mezzi necessari per la disattivazione e lo smaltimento. Il Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni DATEC, successivamente alla verifica indipendente, fissa i costi in via definitiva.

Per assicurare il finanziamento della disattivazione e dello smaltimento successivo alla messa fuori esercizio vi sono due Fondi (Fondo di disattivazione e Fondo di smaltimento). I costi per la disattivazione e lo smaltimento sono aggiornati ogni 5 anni dagli esercenti delle centrali nucleari; l’ultimo aggiornamento risale al 2011. Sulla base di questi calcoli dei costi vengono quantificati i contributi che gli esercenti delle centrali nucleari sono tenuti a versare annualmente ai Fondi.

Il nuovo studio sui costi 2016 si basa per la prima volta su una suddivisione dei costi di nuova definizione. La stessa contempla ora anche i supplementi di costi per le inesattezze delle previsioni nonché le opportunità e i pericoli. Ciò consente di calcolare con maggior precisione i costi per la disattivazione e lo smaltimento, di esporli con maggior trasparenza e verificarli con maggior efficacia rispetto allo studio sui costi 2011.

Studio sui costi 2016 – i risultati più importanti

Costi di disattivazione: per assicurare la copertura dei costi per la disattivazione delle centrali nucleari, nel 1984 è stato costituito il Fondo di disattivazione. Secondo i calcoli attuali, i costi di disattivazione delle cinque centrali nucleari svizzere e del deposito intermedio centrale di Würenlingen si attestano a circa 3.6 miliari di franchi (base di prezzo 2016).

I costi di smaltimento per le cinque centrali nucleari svizzere e il deposito intermedio ZWILAG saranno coperti dal Fondo di smaltimento. Sono tenuti a versare i contributi i proprietari delle centrali nucleari di Beznau 1 e 2, Mühleberg, Gösgen e Leibstadt, nonché il deposito intermedio centrale per scorie radioattive di Würenlingen. A fine 2015, il capitale accumulato nel Fondo sfiorava i 2 miliardi di franchi. I mezzi ancora mancanti saranno messi a disposizione attingendo ai contributi dovuti al Fondo dagli esercenti delle centrali nucleari e ai redditi del capitale.

Costi di smaltimento: vi sono inclusi i costi per la pianificazione, la costruzione e l’esercizio di impianti di smaltimento (deposito centrale intermedio, impianti di trattamento, depositi in strati geologici profondi, impianto di imballaggio, deposito intermedio (Zwibez) e bacino di stoccaggio della centrale nucleare di Gösgen), i costi dei contenitori per il trasporto e lo stoccaggio nonché dei servizi quali i trasporti o il ritrattamento, fino ai costi per la chiusura dei depositi situati in strati geologici profondi.

I costi di smaltimento ammontano secondo lo studio sui costi 2016 a 19.2 miliardi di franchi. I costi di smaltimento che insorgono durante l’esercizio sono pagati direttamente dagli esercenti. Fino al 2015 i medesimi si attestavano a 5.5 miliardi di franchi. Fino alla messa fuori esercizio di tutte le centrali nucleari si giungerà a quota 7.5 miliardi di franchi. I gestori delle centrali nucleari, fino alla messa fuori esercizio, dovranno dunque ancora pagare direttamente 2.0 miliardi di franchi. Il Fondo di smaltimento copre i restanti 10.5 miliardi di franchi (esclusa la quota della Confederazione, pari a 1.2 miliardi di franchi). A fine 2015, il capitale accumulato nel Fondo di smaltimento si attestava a 4.2 miliardi di franchi. I mezzi ancora mancanti saranno assicurati attingendo ai contributi dovuti al Fondo dagli esercenti delle centrali nucleari e ai redditi del capitale. La maggior parte dei 6.3 miliardi ancora mancanti, in considerazione del lungo orizzonte temporale del Fondo (fino a 100 anni) potranno essere acquisiti mediante gli interessi remunerativi.

Nuovo calcolo dei contributi

I contributi provvisori per il periodo di tassazione 2017-2021 diminuiscono poiché poggiano su una nuova base dei costi.

Fondo di smaltimento Fondo di disattivazione
Centrale nucleare Beznau: 0.0 Mio. Fr. 0.0 Mio. Fr.
Centrale nucleare Mühleberg: 87.5 Mio. Fr. 0.0 Mio. Fr.
Centrale nucleare Gösgen: 54.8 Mio. Fr. 48.1 Mio. Fr.
Centrale nucleare Leibstadt: 110.9 Mio. Fr. 45.2 Mio. Fr.
ZWILAG: 14.9 Mio. Fr.
TOTAL: 253.2 Mio. Fr. 108.2 Mio. Fr.

Verifica dello studio sui costi

L’Ispettorato federale della sicurezza nucleare IFSN, l’autorità di sorveglianza della Confederazione sugli impianti nucleari svizzeri, verificherà ora tutti gli aspetti dello studio sui costi che sono rilevanti per la sicurezza. I calcoli effettivi dei costi saranno poi verificati da una cerchia di esperti indipendenti. La durata di questa verifica indipendente sarà all’incirca di un anno. Sulla base degli esiti, la Commissione amministrativa del STENFO sottoporrà al Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (DATEC) una proposta di fissazione dei costi. Il DATEC, sulla base della raccomandazione del STENFO, fisserà in via definitiva i costi pe la disattivazione e lo smaltimento ai sensi dello studio sui costi 2016. La Commissione amministrativa del STENFO delibererà su tale base i contributi definitivi che gli esercenti degli impianti nucleari dovranno versare ai Fondi.

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Comunicato stampa STENFO 15.12.2016

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